La SEO è un mondo in continua evoluzione ed ogni aggiornamento dell’algoritmo di Google porta con sé novità da approfondire per chi lavora nel campo dell’indicizzazione sui motori di ricerca.

Da sempre Google ha cercato di mettere al centro dei risultati l’utente nella sua navigazione, andando a valutare con sempre maggiore interesse elementi quali l’usabilità del sito web, la sua velocità e l’esperienza di navigazione generale, oltre che l’efficacia dei contenuti nel rispondere alle richieste dell’utente stesso.

Per il 2021 è in arrivo un nuovo fattore di ranking, annunciato da Google: la Page Experience. Con questo aggiornamento il motore di ricerca attribuisce un valore ancora maggiore alla qualità di navigazione da parte dell’utente, andando a premiare maggiormente siti web che hanno un buon livello di UX attraverso i Core Web Vitals, come confermato da Sowmya Subramanian, Director of Engineering for Search Ecosystem in Google, che ha definito questo aggiornamento come “un nuovo segnale che combina Core Web Vitals con i nostri fattori esistenti sulla user experience per fornire un quadro olistico della qualità dell’esperienza di un utente su una pagina Web”.

La nuova valutazione sarà basata su diverse metriche, tra i quali:

La velocità di caricamento del sito (o largest contentful paint – LCP): che stabilisce in massimo 2,5 secondo il tempo di caricamento massimo della pagina di un sito

L’interattività della pagina (o first input Delay – FID): che deve assestarsi su un FFID inferiore ai 100ms

La solidità della pagina (o cumulative layout shift – CLS): in termini di elementi che si muovono durante il caricamento della pagina e che potrebbero confondere l’utente, stabilendo un valore limite di 0.1, calcolato in questo modo:

Layout shift score = Impact fraction * Distance fraction

Dove l’impact fraction stabilisce quanto un elemento impatta l’area visibile all’utente di una pagina web e la distance fraction è la distanza più grande coperta da un elemento instabile tra due frame divisa dalla dimensione più alta del view-port.

Oltre a queste nuove metriche mantengono un alto livello di considerazione da parte dell’algoritmo anche quanto il sito sia mobile friendly, l’assenza di interstitials o banner pop up che potrebbero essere invasivi, l’utilizzo dell’Https e l’assenza di contenuti malevoli in pagina.

Cosa comporta ai siti web?

Partiamo dal presupposto che di fronte abbiamo ancora vari mesi, in quanto l’aggiornamento non avverrà prima dell’anno prossimo e la sua introduzione sarà annunciata con vari mesi di anticipo da parte di Google, che fornirà tutti gli strumenti necessari per adeguarsi. Di sicuro l’approccio da qui ai prossimi anni, per chi non l’avesse ancora fatto, è quello di mettere l’utente al centro della navigazione del proprio sito, fornendo un’esperienza di navigazione il più possibile ottimale per l’utente. Senza dimenticare l’importanza dei contenuti, che rimangono sempre tra gli elementi più apprezzati e importanti per i motori di ricerca.

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LA NUOVA SEO: BERT, MACHINE LEARNING E DATA SCIENCE

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